venerdì 28 aprile 2017

Carta gialla capricci ( o, la caffettiera va' solo accesa)

Francisco de Goya y Lucientes, “Capricho No. 63 – Miren que grabes” (1799)

Per Francesca
per la faccia tosta 
di sbagliare ogni volta
mettendocela comunque, 
per  quel sottilissimo
dolce 
crescere e soffrire
(e vista la mia scimmiesca 
calligrafia da sbronzo).

Questo è il Goya
appendilo dove vuoi.

(Perché)Quello che conta davvero è il tempo
bisogna assumersi, assodarlo.
Quello che conta davvero è che adesso
ogni voce è il più prezioso dono.
Quello che conta davvero è adesso
che ogni voce sono.

La morte un'inespressa costante
per ogni attimo è l'Eternità Dorata
per ogni respiro un universo si espande.

Io sono la voce ed il tuo perplesso amore,
bisbiglio
oltre quella retta luce perfetta,
oltre lo sguardo più sicuro che ho
ben conosco la fraternità che lega, freme.

Mentre abbraccio ogni tuo muscolo contratto
ogni riflesso. Un quadro. Un orecchio.
Mio amore scusami.
Ne dipingerei il mondo e via da capo!

(Questo è il Goya
appendilo dove vuoi.)

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