lunedì 7 giugno 2010

Un silenzio perfetto


Pubblico un pezzo vecchio, un po per pigrizia un po perchè il lunedì, e questo in particolare, sento sempre il bisogno di fare il punto e ricordare. Un silenzio perfetto ha preso diverse forme dal suo originario sfogo cartaceo: è stato postato in laboratorio con i meravigliosi colleghi di iridelapsus insieme alla Sidda (leggere per credere quant'è ispirata questo gioiellino di abitatrice del Mugello), è stato barattato in cambio di un ritratto a pastello, una sera che provammo a cercarci ancora una volta, in fondo all'arte precaria - memoria spezzata sotto i colori tenui, infranta di sogno tradotta dalla leggenda -, è diventato reading insieme agli Sparflatz evolvendosi insieme alle note rubate, volta per volta, all'improvvisazione e quindi al momento, nuova ad ogni battuta( e per questo mutata e confortante).

Sostanzialmente non è che una storia inventata, senza più importanza, come i ricordi evaporati insieme all'alcool e all'alba.

nell'immagine:  Bartolomé Esteban Murillo, "Ragazzi con meloni e grappoli d'uva"


Un silenzio perfetto


Il riverbero dell'alba sulla bottiglia dipinge la parete della stanza di una indefinita immagine tremolante. L'aria, adesso in quiete, accarezzata dal calore scisso dai corpi, finalmente tornata libera, sgranchisce attraverso uno spiraglio gelido le sue ali, libere dal fiato, dal sudore.
Corpi bagnati e caldi che respirano lenti nella tranquillità della città addormentata.
In strada, il passo strascicato di chi va a lavorare, di chi torna a casa dopo una serata di festa, rimbomba regolare, sommesso, attutito solamente dai drappi chiari appesi al soffitto, dalle lenzuola crespe.

Non esiste la malinconia nel corpo fremente che le prende i lombi. La schiena tesa nel supremo sforzo di aprirsi, i fianchi, nascita del mondo e giudizio inappellabile della carne, come una viola vibrano. Basso di piacere. Estasi che dal sangue s'alza, strazia, sublime, e perfezione, piacere che invade. Partecipazione che finalmente, nell'inganno, non ha bisogno di una scelta, perché la decisione ha preso la maschera terrificante, preziosa, ineluttabile, della follia.

La tenebra. Compagna, custode. Da te, mani che non strinsero che sabbia, s'ergono. La perfezione come amalgama del desiderio, modella l'inconsistente oblio. Di te l'insicurezza, il latrato di cane, in cagna ansante, in me, in cane mutato, come uno stregone che scopa la luna. Sperma perfetto su corpi perfetti.

I membri tesi come lance dipingono con la loro ombra la venusiana regina. La concitazione dei denti traccia nuovi confini sulla pelle scura di lei, che vibra come rettile in procinto d'abbandonare la vecchia e lacera, inutile,forma.
Nuovi umori tracciano nuovi sentieri. Il piacere definitivamente evapora da sé per l'incomprensibile timore del possedersi, la nuova carne risponde inattesa al primo dei bisogni, incontra finalmente la sua più profonda vittoria: Sublima.

L'abbraccio, stretto. Velluto e ruvida sensazione, dolcezza, disperazione. L'inconsapevole così determinatamente cercato. L'insicurezza che diventa morbidissima preda.

La verità non grida che vocali.

La luce del mattino taglia obliqua la stanza sfatta. Il cremisi del giorno nascente, giunto, borioso, con il suo fardello di perdono, non può che allontanarsi seguendo i passanti impazienti.
Non è più notte. Ogni timidezza nascosta non può che arrossire alla malizia dei giorni che verranno.

Rimane solo il profumo a galleggiare nella stanza silenziosa.
Solo sensi, come dita di una mano, pudicamente nascosta in tasca.
Ricordo il mio corpo, nudo. Finalmente perfetto. In uno sforzo, ultimo, per chiudere quella fastidiosa finestra e rimanere ancora un po' al buio, al silenzio, avvolto di niente se non sudore.
Finalmente perfetto.

In un silenzio perfetto.

2 commenti:

  1. ringrazio la citazione dei "colleghi" di Iridelapsus perchè ti abbiamo accolto, voluto e pianto quando hai tentato di lasciarci...anche se in fondo non ci sei riuscito mai veramente!!!
    E non posso dire altro sul pezzo perchè già l'avevo scelto, ammirato e amato il primo momento che ho avuto l'onore di leggerlo!

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  2. citazione doverosa...sai quanto amo i tuoi soldati e quanto sia inetto a lasciare ciò che amo.
    Ci vediamo per l'Apocalisse!

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