sabato 24 gennaio 2015

La scelta dell'Eremita

La luna, come il sole del resto, ha una faccia. Essa guarda. Ricettiva per eccellenza e femminile.
Può essere un porto cui approdare. Rigoglioso quanto disseminato d'indizi, dal quale vedi oltre.
Può essere terra fertile e sicura, alle spalle.
Due scelte. Una legata all'altra e successive. L'altra subìta probabilmente per le conseguenze dell'aver scelto l'una.
Per andare oltre serviranno sangue ed ingegno: nell'ordine.
Le due fiere si affrontano ed andare oltre è impossibile se non affrontandole entrambe.
La prima è terrena. Un'azione, una presa di posizione compiuta con la  supponenza del buon investimento, se non del pensare che ci possa essere un cielo stellato a vegliarti.
Ammetti che si è trattato di un modo per trattemerti qualcosa, piantarlo a terra. Con il motore acceso, pronto, ma che non ti muove di un millimetro da dove sei perché è tutto il resto che ti fai girare intorno: allora potrai passare.
La seconda bestia sarà subito lì dietro.
Accettarla l'unico modo per vincerla.
Comprenderla.
Per questo sarà stato così importante togliersi di dosso l'arroganza che fino ad ora ti bloccava.
La strada é imboccata, tornare indietro impossibile, il giudizio inappellabile e compimento.
La realizzazione, in bene o in male di una vita a portata di mano.
Forse un'illuminazione, una presa di posizione, una condanna, un fulmine.
Qualcosa che rimette in moto il semplice piacere di vivere dopo la promessa che tutto può succedere.
La possibilità di farlo.
L'alternativa: una placida compiacenza liquida.
In effetti non male, con molti sogni ed alte torri all'orizzonte.
Un gran bel gilet.
Ma l'alternativa!

Mentre Lei guarda.

( XX - XVIII - VII)

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