sabato 13 marzo 2010

CANI - Romanzo a puntate. #1.2 Prima luna (svezzato) + #1.3 Primo sangue (Lu)


1.2 Prima luna ( svezzato)

Uno spazio abissale divide il cielo scuro dall’asfalto srotolato stesomi in fronte,
come un deserto fiorito di sporadiche macchine, la guida di un lampione grande come
una stella esplosa che illumina lo scheletro esposto di una panchina di legno arenata,
in secca, tra il marciapiede di cemento ed il prato canuto d’erba, in tempesta,
s’infrange su imponenti scogli di merda di cane: tra essi la luce è una stella polare.
Percepisco il silenzio imperfetto dai miei passi. Accompagnato dal sussurrato
mormorare di una macchina fumosa, ferma nell’ombra di un albero che non serve a niente.
Un riflesso scuro  di femmina s’ inarca nell’atto di godere, l’eco di un sì sussurrato
rimbalza tra i vetri ovattati dell’auto ed il  palazzo di fronte: le strade senza amore
diventano un’alba che dipinge il paesaggio.
Stronzi di cane. Un sostantivo.
Il sedile di pelle è freddo. La musica, piano comincia a prendere la forma dei tuoi
capelli scossi dal capo, mia Dea.
Ogni dolore è un dono, parla piano o sveglieranno Belzebù!
Rido e stringo l’elsa fredda dei miei denti nella stretta di un palmo d’impazienza,
l’azzurro tagliente della lama sotto le dita curiose e senza vergogna, pregustanti
sangue, orgasmo e prima e più dolce preghiera.
Ed ogni passo mi porta più vicino alla verità che mai mi riuscì di spiegare.
Mentre tu ridi e balli in casa, un bicchiere di vino in mano, la sigaretta sbilenca
in bocca, ti siedi sul letto e scrivi qualcosa su di un libricino con la costola nera,
appoggiato aperto sulle lenzuola disfatte..
Sii buono e maria la Vergine bacerà la tua virtù!
Lascio la forma delle mie impronte digitali sul legno tirato, ancora caldo. Cerchi
concentrici che spiegano una vita,un I-CHING digitale. Pronuncio il nome della
Dea tre volte. Poi cinque. Poi dieci.
Ho le risposte che placano il dolore mentre esco dalla finestra infranta. Riposte
mentre m’alzo dalla panchina, al cospetto del giorno.
Risposte urlate da una chitarra distorta mentre il motore ringhia  costretto dal
cofano chiuso, prima d’essere placato dalla frizione.
Esco con il giorno che sorge ancora dal parcheggio.
Verrà il Signore, Signore di pace. Signore di pace.

1.3 Primo sangue (Lu)
  
S’insinua la luce tra le persiane strette. Come una prima luce.
-    Lu?

2 commenti:

  1. Vorrei solo cpaire come stai costruendo questo , lo posso chiamare Romanzo?? pubblichi via via puntata su puntata, mi sembra di vedere...però questa 1.3. è un pezzettino e basta...no?? Insomma sarei curiosa di continuare a leggerti.,....lo sai che ti adoro...in un certo senso spesso mi fai incazzare per alcuni vizi narrativi che hai..ma ti adoro in ogni modo possibile!
    p.s. mi scrivi un racconto fantasy? Gotic? cyberpunk??

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  2. si, un pezzetto per volta. l'1.3 l'ho fatto a posta sul modello dei telefilm seriali che danno l'abbocco della puntata successiva alla fine di quella in corso...è un po striminzito mi rendo conto ma diaciamo che è tutto ancora molto in progress.
    sparami i vizi narrativi, lo sai che sono un po schiappa in prosa e se posso migliorare ne sarei + che lieto. quindi non esitare a criticare per piacere.
    in idea questo è un fantasy, poi vedrai (se ci levo le gambe).

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