Raccolti intorno a spauracchi verdi
giocano i bambini
le donne che li accompagnano come ad un campo estivo,
con le cartelle indosso.
Schiamazzano coi petardi
ridono e non si spostano
più forti: non si nascondono
sotto al nido insicuro dell'aquila d'acciaio.
Gli aguzzini esitano perplessi
hanno sguardo di vacca e voce inconsistente,
aspettano il comando che al tempo stesso temono:
oppressori coscritti
incapaci
non liberi.
Ed intanto ballano i bambini intorno agli spauracchi verdi
sorridono le donne guardando la loro carne
giocare con i demoni,
ridono e danzano, si fan beffe
dell'aquila d'acciaio pesa e tronfia,
gli occhi arrossati di sabbia.
Ridono e danzano, se ne fan beffe:
quant'è ridicola, inutile,
un'aquila che non vola!
( Libano, 30/11/2005)
amo terribilmente le tue parole...così strazianti e delicate...così elevate, come se non ci fosse mai una fine allo scontro tra cieli azzurrissimi ed inferni infuocati...ecco ciò che fai nascere in me.
RispondiEliminaa quando un'altro aggiornamento del romanzo a puntate??? Mi piaceva davvero un sacco....non vorrai mica lasciarci così sulle spine...sei lo scrittore più folle che abbia mai conosciuto, mio generale lee!!
RispondiEliminadolce lapsus! certo che non lascio le cose così a mezzo! ho solo un po di carenza di tempo, ma prometto che in settimana aggiorno, a presto filo di fumo.
RispondiElimina